Alfabetizzazione ai media
di F.Falcinelli
da "Cultura -tecnologia -azione
didattica"
Morlacchi editore
La scuola deve fare i conti
con tutto ciò e attivarsi, proprio in quanto
agenzia intenzionalmente orientata alla formazione, alfabetizzando
l'allievo a tali specifici linguaggi, così da fornirgli tutti gli strumenti
cognitivo-affettivi per decodificare il messaggio (capirne il significato e gli
scopi comunicativi), organizzare le informazioni provenienti dai mass-media, rielaborarli in forma personale riuscendo anche ad esprimere una
valutazione critica.
Allora
l'uso dei mass-media
deve essere visto come esperienza di apprendimento che
consente all'allievo di acquisire tutti gli elementi per poter produrre
messaggi e quindi diventarne protagonista.
E ciò attraverso una
discussione, un confronto con l'insegnante e con i compagni che
aiuta a chiarire meglio le emozioni vissute di fronte al messaggio e in
qualche modo a distanziarsene per valutarlo in termini più obiettivi.
Così
altrettanto importanti sono quelle esperienze in cui i ragazzi fanno fotografie,
fanno cinema, fanno televisione, riuscendo ad utilizzare le
possibilità
simboliche offerte dal medium e ad attivare quei processi di
identificazione e proiezione
indispensabili per rielaborare i propri vissuti emozionali
profondi.
"La
scuola, dunque, si serve del mezzo di massa a due livelli, ideale e
fattuale,
potremmo dire, distinti ed interrelati tra loro. Il primo è quello
di
tenerli comunque presenti come elemento di macroscopica influenza del
contesto in cui essa stessa opera; il secondo livello è quello di un suo impiego
come oggetto di studio per quanto riguarda sia ciò che esso veicola (i
messaggi) sia per le modalità di veicolarli (la tecnica di significare,l'alfabeto
mass-mediale) in stretto rapporto con altri alfabeti"(Frabboni F.)
La televisione dunque non va demonizzata, direi piuttosto che va
conosciuta e analizzata nei suoi diversi aspetti per sviluppare nel telespettatore una visione più personale e critica.
L'obiettivo è quello di rendere lo studente capace di analizzare e
riflettere su ciò che si guarda, porsi delle domande problematiche,
interpretare e rielaborare il testo televisivo in modo personale fino a produrre testi
originali in cui liberare la propria creatività.
L'elemento da cui partire è comunque sempre l'analisi della sua
esperienza televisiva, coinvolgendolo direttamente nella rilettura del
proprio vissuto di fruitore. In particolare è importante analizzare gli
atteggiamenti fruitivi: sapere per quanto tempo con chi e cosa vede alla TV, se ha
preferenze per certi programmi o certi personaggi, se sa analizzare quali tecniche e quali contenuti usa il messaggio televisivo per
catturarlo
emotivamente.
Una volta acquisiti, analizzati e discussi questi dati, si potrà
passare alla lettura specifica di alcuni testi televisivi.
E ciò nella convinzione che la formazione ad un uso corretto della
televisione deve essere permanente e ricorrente per educare lo spettatore a
scegliere in modo più attento ciò che vedere e, in base a questa
scelta, a condizionare in parte la stessa programmazione televisiva che potrà
orientarsi su scelte di qualità se esse troveranno il favore del
pubblico.